Per quanto Pokèmon possa sembrare vuoto e infantile ai più, o tramutarsi in un modo per svuotare le menti delle persone e plasmarle a messaggi subliminali (vedere la puntata Chinpokomon di South Park), hanno conquistato, chi per gli anni del boom, chi per la vita, un intero pianeta, non solo aprendo la strada a giochi di strategia fino ad allora relegati a chi era “dell’ambiente”, ma rivoluzionando il mondo dell’animazione aprendo il canale su questi “mostri” (perché, in fondo, Pokèmon, non vuol dire altro che Mostri Tascabili da Pocket e Monster).

Pokèmon il film è la prima grande opera che il creatore dei Pokèmon, Satoshi Sajiri, vuole mettere in piedi e lo fa nel migliore dei modi, costruendo il film sul più temuto, ambito, invidiato pokèmon della prima generazione, nonché (come si annuncia all’inizio del film) del più forte fra tutti; seppur con gli anni si sono stabilite gerarchie diverse.

 

INIZIO SPOILER

La storia narra dell’antico pokèmon di nome Mew, il quale campione di dna ritrovato, servirà a far nascere un suo clone di nome Mewtwo. Quest’ultimo ribellatosi ai suoi creatori ed al suo unico allenatore: Giovanni, decide di sfidare tutti i più abili maestri di pokèmon del mondo, invitandoli a un torneo personale, dove, grazie a pokèmon clonati e geneticamente migliorati, riesce a battere tutti gli sfidanti.

La guerra prosegue fra catture e imprevisti, finché non arriverà Mew che si darà battaglia con il suo primo rivale, in uno scontro che non avrà né vincitori, né vinti; questo accade per merito di Ash che, sceso nell’arena per fermare i pokèmon cloni e quelli normali, che avevano preso a combattere fra loro fino allo stremo delle forze, finisce fra due attacchi psichici dei protagonisti del film; proprio quando tutto sembra perduto, davanti alla morte (apparente) di Ash tutti i pokèmon smettono di combattere e le loro lacrime riportano in vita l’allenatore di pikachu. Questo gesto farà capire a Mewtwo che il suo odio verso gli umani era infondato e che non importa la nascita di un pokèmon o di una persona, ma importano le sue azioni in vita.
Così parte per mete sconosciute assieme ai suoi pokèmon cloni, cancellando la memoria a tutti i coinvolti e rimandandoli indietro nel tempo, a prima che partissero per l’isola di Mewtwo.

FINE SPOILER

 

Ciò che mi piace del film è la bravura che ha avuto Sajiri a intrecciare una storia già vista (come quella dei cloni che si ribellano ai propri creatori) e dalla trama, tutto sommato, semplice, a temi di forte rilevanza, calcandoli con i mezzi più incisivi e commuoventi che poteva avere, tanto da far passare in secondo piano i problemi di copione citati sopra.

Per prima cosa suscita dubbi sulla clonazione, sul fatto se sia giusto o meno creare delle vite innaturali, strappando alla Natura il mistero della creazione.

Fa riflettere su uno dei temi principali dei Pokèmon: che non vi deve essere mai un rapporto di padrone e schiavo fra nessun essere vivente, ma di reciproco appoggio e rispetto.

Fa vedere come siano folli e ingiuste le continue guerre che l’uomo continua a compiere in giro per il pianeta, solo per alimentare la feroce macchina bellica, e che in fondo, seppur di razza o di nascita diversa, ogni essere vivente ha tanto in comune, come dice Meowth: «Abbiamo tante cose in comune: lo stesso cielo, la stessa terra, la stessa aria!» e che non bisogna temere il diverso, anche se non c’è modo per cui lui possa dimostrarcelo, non bisogna temerlo, né combatterlo semplicemente perché bisogna fidarsi l’un l’altro. Non bisogna aizzare guerre, seppur il nemico attacca; in poche parole è il “Porgi l’altra guancia” di Gesù.

Infine, credo la lezione più alta che questo film abbia dato a chiunque lo abbia visto:

«Solo ora capisco che il modo in cui si viene al mondo è irrilevante, è quello che fai del dono della vita, che stabilisce chi sei

Le ultime parole di Mewtwo prima di partire e avviare il film alla sua veloce conclusione.

Insomma, con il primo film, si è voluto dimostrare al mondo che oltre a tutto ciò che di più futile si può trovare nella serie animata Pokèmon e nel suo grande merchandising, è solo una parte di un progetto che, almeno all’inizio, voleva divulgare con la sua grande approvazione di pubblico temi molto più profondi di quanto si possa credere nel sentire la squillante e dolce voce di pikachu!

SPOILER

P.S. Una piccola chicca: quando gli allenatori si apprestano a cavalcare la tempesta marina per giungere sull’isola di Mewtwo, una scienziata racconta una storia su di un pokèmon leggendario che, al suo risveglio, avrebbe smosso le acque e sommerso il mondo. Volete vedere che già all’epoca avevano in mente Kyogre? Questa è solo una supposizione...

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