Autore: Hajime Isayama (testi e disegni)
Casa Editrice: Planet Manga
Provenienza: Giappone
Prezzo: € 3,90 (albi 1 e 2) - € 4,20 (albi 3, 4 e 5), 11,5 x 17,5, B&W

 

Devo confessare che erano mesi (se non anni) che non acquistavo un manga di nuova uscita. Infatti, nonostante in passato sia stato un grande fruitore del fumetto giapponese, negli ultimi anni non ho trovato (certamente non ho saputo cercare) stimoli tali da indurmi a comprare questo tipo di albi, limitandomi, piuttosto, a seguire le serie già in corso. L’ultima serie a fumetti giapponese da me acquistata era stata “Akumetsu” di Yoshiaki Tabata e Yuki Yogo; un manga che ho trovato così banale e noioso da convincermi a rinunciare alla spesa “made in Japan”, in favore dei ben più amati comics.  

Non faccio fatica ad immaginare ciò che molti di voi staranno pensando leggendo queste prime rige: “questo tipo non capisce nulla di manga! Come fa a scrivere una recensione su L’Attacco dei Giganti”. In realtà, non è esattamente così. Appartengo ad una generazione che ha vissuto l’epoca d’oro (almeno in Italia) del fumetto giapponese. Sono cresciuto comprando il quindicinale di Dragon Ball in edicola e aspettando con ansia ogni mese l’uscita de Le bizzarre avventure di JoJo.
Ho letto manga per più di metà della mia vita e sono stati per me (come credo per molti di voi) una meravigliosa fuga dalla realtà. Tuttavia, ad un certo punto, accorgendomi che questo tipo di lettura risultava ai miei occhi sempre più noiosa, ho semplicemente creduto di non avere più l’età per i manga e ho concentrato le mie energie (ed il mio portafoglio) in favore di altri tipi di fumetti. Una scelta ottusa e certamente superficiale.

Manga è un termine che racchiude in sé un mondo così variegato ed eterogeneo, da non poter essere così semplicemente etichettato. Insomma, ho commesso l’errore che noi amanti dei fumetti tanto odiamo riscontrare nel giudizio affrettato da parte dei profani: generalizzare.

 

L’albo in oggetto, dunque, rappresenta solo uno dei tanti esempi che smentiscono  la mia affrettata teoria, dimostrando, per converso, come la qualità della produzione giapponese sia tutt’altro che in declino. Cospargendomi, quindi, il capo di cenere e premettendo che non ho più la competenza necessaria, né l’abitudine alla recensione di un manga, mi appresto a darvi le mie personali impressioni su un’opera che ho letteralmente divorato (tanto per restare in tema di giganti).

 

L’Attacco dei Giganti (Shingeki no Kyojin) è un manga del genere shonen e dalle tinte marcatamente horror. Scritto e orribilmente disegnato da Hajime Isayama (nome a me assolutamente sconosciuto), è edito in Italia dalla Planet Manga, che ha pubblicato fino ad ora i primi 5 volumi della serie.

La storia è ambientata in un mondo immaginario, sconvolto - un centennio prima - dall’attacco di misteriosi giganti mangiatori di uomini. A seguito di questi eventi, il nuovo mondo si presenta agli uomini sopravvissuti come una enorme landa desolata, interamente abitata da questi misteriosi ed inquietanti esseri umanoidi. Per riuscire a sopravvivere, gli uomini hanno alzato delle imponenti mura, all’interno delle quali hanno creato città e insediamenti. In buona sostanza, gli uomini vivono relegati all’interno delle mura da loro stessi create, come se fossero carcerati in un mondo che non gli appartiene più. Non solo. Ma, subiscono continui attacchi ad opera dei giganti che, di tanto in tanto, riescono a fare breccia in uno o più dei suddetti insediamenti.

Un mondo, quello narrato nell’opera di Isayama, che ha abbandonato le regole dettate della giustizia e della ragione, in favore della primordiale legge del più forte. Un precetto, questo, che vale tanto per i giganti, quanto per gli stessi umani.

La storia ruota attorno alle vite di Eren Jaeger, della sorella adottiva Mikasa e del loro pavido amico Armin. Eren, in particolare, soffre enormemente la condizione di prigionia alla quale è costretta ormai la razza umana e sogna di sterminare i giganti per poter essere finalmente libero di visitare un mondo che intimamente sente di avere il diritto di abitare.

Naturalmente, il tema di gran lunga preponderante è quello dei giganti, creature inquietanti e misteriose. Gli umani sopravvissuti non sanno molto su di loro e le poche informazioni sono comunque rese note dall’autore in maniera graduale. Di certo i giganti sembrano animati solo dall’istinto di divorare gli esseri umani, tanto da non essere minimamente attratti da altri esseri viventi. La violenza e la brutalità dei loro attacchi traspare alla perfezione dal tratto rozzo ma efficace dei disegni.

Ad ogni apparizione dei giganti, gli umani appaiono inermi, quasi paralizzati. Del tutto incapaci di fare fronte anche a una sola di quelle creature, gli abitanti delle città fortificate trovano l’unica speranza nella fuga da quei territori, spingendosi sempre più all’interno del sistema di barriere concentriche. Proprio questo aspetto mi ha ricordato molto Neon Genesis Evangelion e lo stato di impotenza e di disperazione degli umani di fronte all’attacco degli angeli (o forse sarà anche a causa dei pessimi disegni che le due opere hanno in comune).

Ovviamente, trattandosi di un action-horror, viene dato maggiore risalto agli eventi, piuttosto che al lato introspettivo delle vicende narrate. Ma, nonostante ciò, i personaggi principali e alcuni comprimari appaiono comunque discretamente caratterizzati; anche grazie alla tecnica del flashback, che ci riporta agli eventi fondamentali della vita di alcuni di loro.

Come detto, i disegni sono bruttini, oltre che caratterizzati da evidenti sproporzioni e da un tratto sporco e impreciso. In particolare, ho avuto più di una difficoltà a cogliere le dinamiche del “movimento tridimensionale”, un complesso sistema di spostamento, che permette alle guardie cittadine di confrontarsi (in qualche modo) con  giganti. Il basso livello grafico non pregiudica comunque la qualità dell’opera, che ha i suoi punti di forza nel ritmo e nell’ambientazione molto interessante.

Pessima l’edizione, che non permette neppure di leggere alcune didascalie troppo vicine alla precaria rilegatura. Va detto, infine, che è stata annunciata una trasposizione animata per la primavera 2013. Qui potete trovare il trailer preceduto da una breve presentazione.

In conclusione, consiglio caldamente l’acquisto de L’Attacco dei Giganti, un manga che è stato capace di riportarmi (a calci nel di dietro) sulla strada del Sol levante.

 

VOTO (fino a questo momento) 7.5

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