È da un po’ che fra le contee nerdiche e mangofile si discute della sopravvivenza di quell’universo grande e fantasioso che ha accompagnato molte infanzie e adolescenze da quelle del “lontano” 1984 a questa parte: l’universo di Dragonball.
L’opera originaria non ha certo bisogno di presentazioni, e forse nemmeno quello che potremmo definire l’ universo espanso della stessa ne avrebbe bisogno: i vari prodotti legati all’opera di Toriyama valicano spesso infatti il confine di pubblico ridotto ai soli fan puri per poi allargarsi al pubblico più ampio, di quelli che senza sapere che il GT è anime only hanno passato comunque ore ore a picchiarsi duramente su Dragonball Z Budokai Tenkaichi 3 (Dragonball Z Sparking! Meteor) - picchiaduro del 2007 per Playstation 2 ricordato dai più come il miglior videogioco basato su Dragonball - degli altri che si sono gustati Kami to Kami – Battle of Gods aspettandosi di sentir urlare “Onda energetica”, di quegl’altri poi che disquisiscono ancora di un fantomatico Super Sayan 5 argentato e cazzuto abbestia disegnato dal Tori e di un certo Dragonball AF che – no, no, vabè, questi qua eliminamoli.

In poche parole, quando un nuovo prodotto targato Dragonball viene annunciato, è sempre oggetto di accesa discussione, una spinta per le speranze di molti nontroppogiovani e nontroppovecchi di volare alto o di reprimersi il più possibile per non farcisi fregare dalle aspettative.
La battaglia degli dei ha effettivamente fatto scatenare il fandom: chi ha reagito positivamente gridando al miracolo del potercisi calare nuovamente nelle atmosfere della propria lettura pre-adolescenziale o giù di lì o chi l’ha schifato per i motivi più disparati – e più difficilmente troveremo, ma è normale amministrazione nel mondo del Web 2.0, una reazione mediana.
Quindi non deve sorprendere se ci ritroviamo nuovamente, in disparati siti online, a fronteggiare orde di commenti di chi spera, di chi schifa, di chi “emmobbasta, ne vogliono fare uno all’anno!?”, visto che nel numero di settembre del V-Jump magazine è stato annunciato che uscirà, per la Golden Week (settimana piena di festività giapponesi, comprese fra il 29 aprile e il 5 maggio, fra le quali la Festa della Costituzione e la Festa del Verde), un nuovo film di Dragonball.
E, fin qui, tutto normale.
Se non fosse che a parlarne è Toriyama stesso: il Maestro dichiara di non aver lavorato solamente al character design come di consueto, ma di aver curato il soggetto e – udite udite – scritto pure la sceneggiatura, occupandosi persino “delle più secondarie fra le linee di dialogo”.
Mentre comicsblog e velvetcinema, nel riportare la notizia, si contendono l’espressione “il Super Saiyan più amato” – il povero Goku piace solo da biondo – un po’ dappertutto è riportato inoltre che la storia che Toriyama sta scrivendo per il film l’avesse già in mente nel corso della serializzazione del manga, e che la volesse lì inserire, quando invece animenewsnetwork intelligentemente precisa, a piè di pagina, con un update, che “Toriyama intende scrivere questa storia come un continuo di quella serializzata, non aveva intenzione di scriverla mentre la stessa veniva serializzata”.

Insomma, tra fraintendimenti dalle fonti giapponesi, illusioni su cosa questo progetto possa prevedere, lamenti di dolore come “No, basta! Vi prego smettetela di fare obbrobri”, possiamo solo aspettare nuove notizie da Jump o dal Tori, avendo comunque questi che ci rassicura, poiché afferma che, avendo presentato il lavoro svolto al suo primo editore, Kazuhiko Torishima – sì, esatto, l’individuo che ispirò il Tori per la creazione del Grande Mago Piccolo – lo spaventoso editore si sia sinceramente complimentato.

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